Vi capita di ricevere telefonate a raffica e non risponde nessuno? potrebbe essere un vostro anonimo spasimante, ma anche il sistema del call-center automatizzato che poco si cura della presenza o meno dell'operatore, mentre questa potrebbe essere momentaneamente alla macchina del caffè, oppure alla toliette! Intanto però, i vostri nervi rischiano di saltare.
Il Garante Privacy è dovuto intervenire sul fenomeno delle cosiddette telefonate “mute”, quelle cioè nelle quali il destinatario, dopo aver sollevato il ricevitore, non viene messo in comunicazione con alcun interlocutore. Come comunica la stessa Autorità per la protezione dei dati personali con Comunicato Stampa del 15 dicembre 2012, sempre più numerosi sono gli abbonati che si rivolgono all’Autorità per segnalare la ricezione ripetuta e continua, a volte anche per 10-15 volte di seguito, di chiamate di questo tipo. Il fenomeno nasce dall’uso da parte delle aziende di sistemi di instradamento automatico di telefonate allo scopo di porre in comunicazione gli utenti contattati con i call center addetti alla promozione di servizi e prodotti di quelle stesse aziende. Questi sistemi se impropriamente utilizzati possono provocare gravi disagi agli utenti.
E’ quanto accaduto con una grande società energetica, la prima ad essere finita nel mirino del Garante. Il sistema utilizzato dalla società prevedeva infatti la possibilità dell’inoltro ai vari call center di un numero di telefonate anche molto superiore alla capacità ricettiva degli operatori. Questo al fine di evitare tempi morti o inattività. La conseguenza però era che non per tutte le chiamate c’era sempre un operatore disponibile. Chi rispondeva si trovava dunque di fronte ad una telefonata “muta” che, soprattutto se ripetuta, provocava negli utenti fastidi e anche allarme.
L’Autorità ha dunque prescritto una serie di misure per evitare di insidiare la tranquillità di utenti e consumatori. E’ necessario infatti che chi si dota di sistemi di chiamata di questo tipo utilizzi accorgimenti che impediscano la reiterazione di una telefonata “muta” ed escludano la possibilità di chiamare quel numero per almeno trenta giorni. In caso di mancato adempimento alle misure prescritte la società rischia una sanzione amministrativa che va da 30mila a 120mila euro.
Se anche voi siete vittima di un simile disturbo, nulla vieta quindi di chiedere aiuto al Garante della Privacy, o a una associazione di consumatori, oppure a Federprivacy o Andip.
Articolo a cura di Nicola Bernardi , Presidente di Federprivacy
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Articolo utile, mi dovesse ricapitare farò subito segnalazione al garante
Silvio